Commenti alla lettura del 19 ottobre
Giovedi 19 ottobre nel Reparto di Urologia, diretto dal Prof.Francesco Porpiglia, gli attori di Assemblea Teatro hanno letto alcune pagine del libro “L’uomo che piantava gli alberi”.
La lettura, che rientra nel progetto “Leggere è una cura” ideato da Assemblea Teatro in collaborazione con l’Associazione San Luigi Gonzaga ONLUS, ha riscontrato il favore dei pazienti e del personale del reparto che hanno assistito con grande interesse.
Un ringraziamento va agli attori di Assemblea Teatro che, come sempre, hanno letto magistralmente alcune pagine del libro, al Prof Francesco Porpiglia e a Silvia Vettori che con l’entusiasmo di sempre ha accolto l’iniziativa.
L’uomo che piantava gli alberi è la storia di un pastore (poi apicoltore) che, con impegno costante, riesce a riforestare da solo un’arida vallata ai piedi delle Alpi (vicino alla Provenza, nei pressi del villaggio di Vergons) nella prima metà del XX secolo.
La storia ha inizio nel 1913, quando il giovane narratore intraprende un’escursione a piedi sulle pendici provenzali delle Alpi. Una vallata deserta e senza alberi, dove cresce solo lavanda selvatica. Rimasto senza acqua il ragazzo incontra un pastore assieme al suo gregge di pecore, che gli offre l’acqua della sua borraccia. L’uomo vive da solo, isolato dal resto del mondo e trascorre le giornate piantando alberi. I due diverranno amici e il protagonista tornerà a trovarlo regolarmente per il resto della sua vita.
Il racconto è così toccante che molti lettori hanno creduto che il protagonista Elzéard Bouffier fosse un personaggio realmente esistito e che il narratore fosse Jean Giono stesso, e che quindi la storia fosse in parte autobiografica. Infatti, si suppone che l’autore abbia vissuto proprio nel periodo in cui è ambientata la narrazione. L’autore ha spiegato, in una lettera del 1957 a un rappresentante della città di Digne, che Elzéard Bouffier è un personaggio inventato e che l’obiettivo era quello di rendere piacevoli gli alberi, o
meglio, rendere piacevole piantare gli alberi.
Un caso simile realmente accaduto è quello di Ambroz Harai che, da pensionato, piantò nelle pietraie tutti i pini marittimi dell’isola di Lussino, trasformandola nel luogo turistico attuale. I concittadini riconoscenti gli dedicarono una statua ora posta nella baia di Cikat.
La storia trasmette molti messaggi: ecologici, umanistici e politici. La storia di Elzéard Bouffier è infatti considerata nella letteratura ecologica come una parabola dell’azione positiva dell’uomo nel suo ambiente naturale e di tutta l’armonia che ne può derivare. La storia è anche un’ode al lavoro, alla perseveranza, alla pazienza, all’umiltà e alla ruralità.
L’uomo che piantava gli alberi è oggi riconosciuto come una delle principali opere di letteratura per bambini e ragazzi e come tale viene studiato in classe.
L’opera è stata inclusa nell’elenco raccomandato dal Ministero dell’Istruzione francese per il ciclo 3 (bambini di 8 anni) dal 2002.